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Autorizzazione Paesaggistica 2025: La Svolta con Silenzio-Assenso e Poteri ai Comuni

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    GHLE Project
  • 16 giu
  • Tempo di lettura: 5 min

Nel complesso panorama normativo italiano che regola l'attività edilizia, l'Autorizzazione Paesaggistica ha da sempre rappresentato un punto cruciale, e spesso critico, per la realizzazione di interventi su immobili situati in aree vincolate.

Tempi incerti, procedure complesse e un dialogo non sempre fluido tra le diverse amministrazioni hanno spesso generato frustrazione e ritardi.


Oggi, però, si apre uno spiraglio importante. Il nuovo disegno di legge di delega attualmente in discussione al Senato promette una revisione organica e significativa di queste procedure, introducendo concetti chiave come il silenzio-assenso, la super-semplificazione per interventi minori e un maggiore decentramento dei poteri ai Comuni.

GHLE Project

Noi di GHLE Project, studio di ingegneria a Milano, riteniamo fondamentale fare chiarezza su queste novità che cambieranno il modo di operare per professionisti e amministrazioni.


La Situazione Attuale: Un Freno Burocratico

Per comprendere l'importanza delle modifiche proposte, è utile ripassare il funzionamento attuale dell'autorizzazione paesaggistica. Il Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/2004), all'art. 146, impone l'obbligo di ottenere questa autorizzazione per tutti gli interventi edilizi su immobili o aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Il problema principale risiede nel parere vincolante da parte della Soprintendenza, con un iter spesso farraginoso:

  • L'amministrazione competente (generalmente il Comune) riceve l'istanza e la trasmette alla Soprintendenza entro 40 giorni.

  • La Regione, acquisito il parere della Soprintendenza, deve pronunciarsi sull'istanza.

  • La Soprintendenza deve comunicare il proprio parere entro il termine perentorio di 45 giorni.

  • Solo dopo 20 giorni dalla ricezione del parere, l'amministrazione può rilasciare l'autorizzazione.

  • In caso di inerzia della Soprintendenza, se il parere non arriva entro 60 giorni dalla ricezione degli atti da parte dell'autorità regionale, quest'ultima può comunque provvedere sull'autorizzazione.

Questo sistema, sebbene preveda dei termini, di fatto non garantisce tempi certi per l'ottenimento del via libera definitivo, lasciando spazio a incertezze e potenziali contenziosi in caso di mancata risposta della Soprintendenza.


Soprintendenze e Silenzio-Assenso: La Fine dell'Inerzia

La novità più rilevante introdotta dal Ddl delega è la possibilità di applicare il principio del silenzio-assenso anche alle autorizzazioni paesaggistiche. L'obiettivo non è stravolgere la procedura, ma coordinare le disposizioni del Codice dei Beni Culturali con la Legge 241/1990 sul procedimento amministrativo, che già prevede questo principio per altre autorizzazioni.

In pratica, l'articolo 17-bis della Legge 241/1990 stabilisce che, per gli assensi di amministrazioni preposte alla tutela paesaggistico-territoriale, il termine massimo per la comunicazione del proprio parere è di novanta giorni dal ricevimento della richiesta. Decorsi questi 90 giorni senza risposta, il parere si intende acquisito.

Questo coordinamento normativo è cruciale: elimina ogni forma di incertezza e ogni possibilità di contenzioso derivante dall'inerzia della Soprintendenza, imponendo tempi certi e garantendo che un mancato riscontro equivarrà a un "via libera".


Più Poteri ai Comuni: Procedure Super-Semplificate per Interventi Minori

Un altro pilastro della riforma è la super-semplificazione per gli interventi di lieve entità. Attualmente, per alcuni lavori elencati nell'Allegato B del D.P.R. 31/2017 (il "Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata"), l'autorizzazione può già essere ottenuta con silenzio-assenso se la Soprintendenza non si esprime entro 20 giorni.

Il nuovo testo in discussione va oltre, proponendo che questi interventi siano esclusi del tutto dal parere della Soprintendenza e gestiti direttamente dai Comuni. Saranno quindi le amministrazioni locali a verificare la conformità al piano paesaggistico, snellendo enormemente l'iter.

Quali sono questi interventi "minori"? L'Allegato B include, tra gli altri:

  • Incrementi di volume non superiori al 10% della volumetria originaria (e comunque non oltre 100 m3), purché rispettino le caratteristiche architettoniche esistenti.

  • Realizzazione o modifica di aperture esterne o finestre a tetto, sempre nel rispetto delle caratteristiche preesistenti.

  • Modifiche delle facciate (cornicioni, ringhiere, parapetti) o rifacimento di intonaci e tinteggiature con modifica dei preesistenti.

  • Realizzazione o modifica sostanziale di balconi, terrazze e scale esterne.

  • Interventi di adeguamento antisismico o per il contenimento energetico che comportino innovazioni nelle finiture.

  • Installazione di impianti fotovoltaici e/o microeolici.

  • Interventi per il superamento di barriere architettoniche che alterano la sagoma dell'edificio e sono visibili dallo spazio pubblico.

Questa delega conferisce ai Comuni un ruolo centrale e una maggiore responsabilità, velocizzando notevolmente le pratiche per una serie di lavori molto comuni.


Semplificazioni Specifiche e Digitalizzazione: Verso un Sistema Integrato

Il Ddl delega introduce ulteriori semplificazioni mirate:

  • Infrastrutture strategiche: per le infrastrutture di preminente interesse nazionale, il parere paesaggistico spetterà direttamente alla direzione generale del Ministero della Cultura, accentrando la competenza per velocizzare opere di importanza strategica.

  • Rischio idrogeologico e calamità naturali: verrà introdotta una disciplina procedimentale semplificata per interventi di prevenzione del rischio idrogeologico, di rafforzamento del patrimonio culturale e di ripristino post-calamità.

  • Attività stagionali e ripetitive: è previsto il rinnovo automatico dell'autorizzazione paesaggistica per gli interventi legati ad attività di carattere stagionale che non presentano variazioni rispetto a quanto già autorizzato, eliminando l'obbligo di ripetere ogni anno la stessa pratica.

  • Potenziamento dei SUAP e digitalizzazione: il disegno di legge delega il governo a rafforzare le funzioni degli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP). L'obiettivo è semplificare e uniformare tutte le procedure per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e urbanistiche, anche attraverso la completa digitalizzazione dei processi. Questo passaggio alla digitalizzazione promette di ridurre ulteriormente tempi e oneri burocratici, rendendo il sistema più trasparente ed efficiente.

Aspetto

Oggi

Modifica Proposta

Parere Soprintendenza

Vincolante per interventi ordinari; silenzio-assenso solo per interventi minori (D.P.R. 31/2007)

Silenzio-assenso esteso anche ad altri casi, coordinato secondo la Legge 241/1990 (dopo 90 giorni di inerzia) per garantire tempi certi.

Competenza interventi minori

Comune li gestisce con parere Soprintendenza su richiesta

Comune gestisce interamente gli interventi minori (come quelli dell'Allegato B D.P.R. 31/2017), escludendo il parere della Soprintendenza.

Parere su infrastrutture

Soprintendenza per tutti i casi

Passaggio alla Direzione Generale del Ministero della Cultura per infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale.

Interventi stagionali

Richiedono autorizzazione annuale

Rinnovi semplificati o automatici per interventi ripetitivi e di carattere stagionale che non presentano variazioni.

Sportelli e digitalizzazione

SUAP agisce per titoli edilizi, non sempre paesaggistici

Il SUAP gestirà tutti i procedimenti (urbanistici e paesaggistici) in modo uniforme e, cruciale, attraverso la completa digitalizzazione delle procedure, riducendo oneri e tempi.

Questa revisione normativa, se approvata, segnerà un punto di svolta significativo per il settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni in Italia.


La razionalizzazione delle procedure e la certezza dei tempi non solo favoriranno un'esecuzione più rapida dei progetti, ma anche una maggiore fiducia negli investimenti sul patrimonio edilizio vincolato.


Per i professionisti del settore e per tutti coloro che intendono realizzare interventi su immobili soggetti a vincolo paesaggistico, sarà fondamentale rimanere aggiornati sulle precise modalità di applicazione di queste nuove norme, una volta che la delega sarà attuata tramite specifici decreti.


Hai già avuto esperienze con l'Autorizzazione Paesaggistica che ritieni possano migliorare con queste nuove norme? Quale tra le modifiche proposte ritieni la più impattante per il tuo settore?


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GHLE Project

Studio di ingegneria multidisciplinare a Milano specializzato in ristrutturazioni, gestione immobiliare e soluzioni tecniche professionali.

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